di Luciano Ranzanici

Simona, Amanda
e tutto il mondo
del Bar Sport «minuto per minuto»

L’INIZIATIVA. 11 dic 2020
Simona Cominelli con Amanda, il marito Jonni Bassi e l'altra figlia Alice, che ha 18 anni Simona Cominelli con Amanda, il marito Jonni Bassi e l'altra figlia Alice, che ha 18 anni

Luciano Ranzanici Simona Cominelli, che ha rilevato con la sua famiglia il centralissimo Bar Sport di via Mazzini lo scorso marzo in piena pandemia, guarda diritto avanti e lo fa in modo ottimistico, fiduciosa in un miglioramento della situazione e nel ritorno alla normalità. Amanda Bassi, figlia diciannovenne che collabora con la mamma nella gestione, con il bonus di 500 punti che si è aggiudicata questa settimana nel contest di Bresciaoggi riservato ai commessi ha contribuito a ridare morale e fiato. La classifica provvisoria strizza l’occhio al locale grazie alla posizione raggiunta di assoluto prestigio.

LA TITOLARE è lei, Simona, 44 anni, originaria di Gorzone, sposata felicemente da 20 anni a Niardo con Jonni Bassi: non è propriamente digiuna del settore, visto che a poco più di 17 anni ha iniziato ad accumulare esperienza dietro il bancone dei bar (allo storico Bar Nazionale di Darfo) o negli alberghi (tra gli altri il Mina di Boario Terme chiuso da qualche tempo) anche sulla riviera romagnola, fino al lavoro in un’aziendina locale di tipo artigianale. La figlia Amanda è iscritta al corso di laurea in Consulente del lavoro e giurista d’impresa all’Università degli Studi di Brescia: la sorella Alice, 18 anni, frequenta il quinto anno di Ragioneria all’Is Olivelli/Putelli di Darfo. L’emergenza epidemiologica sta condizionando non poco l’attività del bar, considerando poi che Simona apre i battenti all’alba, alle 5.30, per servire in asporto caffè e cappuccio con cornetto ai lavoratori che iniziano il lavoro alle 6. L’attuale situazione di difficoltà - e di disagio anche per i clienti, che consumano giornalmente la colazione sul marciapiedi esterno a pochi gradi sopra lo zero - non ha fin qui scoraggiato la titolare del Bar Sport. «Affrontiamo questi lunghi mesi con filosofia, guardando ai nostri affezionati frequentatori». La nostra «sfida»? Simona e Amanda la giudicano «un’iniziativa azzeccata che nella competitività tende a valorizzare in maniera intelligente la figura del commesso, che professionalmente è coinvolto dall’emergenza epidemiologica. Nostro malgrado abbiamo cominciato tardi a occuparci del contest», sostengono madre e figlia, «ma supportate alla grande dai nostri affezionati clienti, dagli amici e dai parenti, abbiamo iniziato a raccogliere i tagliandi e in pochissimo tempo siamo riuscite a superare i 7000 punti». «Una nota di merito» fa rilevare Simona «va ai miei genitori, a mio papà Defendente e a mia mamma Graziella, che con i miei fratelli Michela e Giacomo sono i nostri primi sostenitori e calamitano i preziosi coupon, coinvolgendo la gente del mio paese natale, Gorzone. Ci sono poi numerosi clienti e simpatizzanti del Bar Sport. E non vorrei dimenticare Silvia Gasparini, titolare dell’Edicoleria, che a scadenza ci fa trovare i giornali, tifando per noi (lei stessa prese parte al contest lo scorso anno cogliendo un eccellente risultato).

IL LUNGHISSIMO momento, anzi il momentaccio che stiamo attraversando, e che lei ha vissuto per intero fin dall’inizio, non ha fatto sparire il sorriso dal volto di Simona, che di fronte alle difficoltà di gestione del bar, fra una fase e l’altra della pandemia, è comunque riuscita a ritagliarsi un suo spazio. La clientela, quella «granitica», anche se in numero inferiore, frequenta quotidianamente il Bar Sport, adattandosi all’asporto di caffè e cappuccini. Ora gli stessi clienti, oltre naturalmente a papà e mamma Cominelli, ai fratelli e ai tanti supporter stanno compiendo un ultimo determinante sforzo per favorire l’attacco di Amanda e Simona alle posizioni d’eccellenza del nostro concorso. •