Luciano Ranzanici Simona Cominelli, che ha rilevato con la sua famiglia il centralissimo Bar Sport di via Mazzini lo scorso marzo in piena pandemia, guarda diritto avanti e lo fa in modo ottimistico, fiduciosa in un miglioramento della situazione e nel ritorno alla normalità. Amanda Bassi, figlia diciannovenne che collabora con la mamma nella gestione, con il bonus di 500 punti che si è aggiudicata questa settimana nel contest di Bresciaoggi riservato ai commessi ha contribuito a ridare morale e fiato. La classifica provvisoria strizza l’occhio al locale grazie alla posizione raggiunta di assoluto prestigio.
LA TITOLARE è lei, Simona, 44 anni, originaria di Gorzone, sposata felicemente da 20 anni a Niardo con Jonni Bassi: non è propriamente digiuna del settore, visto che a poco più di 17 anni ha iniziato ad accumulare esperienza dietro il bancone dei bar (allo storico Bar Nazionale di Darfo) o negli alberghi (tra gli altri il Mina di Boario Terme chiuso da qualche tempo) anche sulla riviera romagnola, fino al lavoro in un’aziendina locale di tipo artigianale. La figlia Amanda è iscritta al corso di laurea in Consulente del lavoro e giurista d’impresa all’Università degli Studi di Brescia: la sorella Alice, 18 anni, frequenta il quinto anno di Ragioneria all’Is Olivelli/Putelli di Darfo. L’emergenza epidemiologica sta condizionando non poco l’attività del bar, considerando poi che Simona apre i battenti all’alba, alle 5.30, per servire in asporto caffè e cappuccio con cornetto ai lavoratori che iniziano il lavoro alle 6. L’attuale situazione di difficoltà - e di disagio anche per i clienti, che consumano giornalmente la colazione sul marciapiedi esterno a pochi gradi sopra lo zero - non ha fin qui scoraggiato la titolare del Bar Sport. «Affrontiamo questi lunghi mesi con filosofia, guardando ai nostri affezionati frequentatori». La nostra «sfida»? Simona e Amanda la giudicano «un’iniziativa azzeccata che nella competitività tende a valorizzare in maniera intelligente la figura del commesso, che professionalmente è coinvolto dall’emergenza epidemiologica. Nostro malgrado abbiamo cominciato tardi a occuparci del contest», sostengono madre e figlia, «ma supportate alla grande dai nostri affezionati clienti, dagli amici e dai parenti, abbiamo iniziato a raccogliere i tagliandi e in pochissimo tempo siamo riuscite a superare i 7000 punti». «Una nota di merito» fa rilevare Simona «va ai miei genitori, a mio papà Defendente e a mia mamma Graziella, che con i miei fratelli Michela e Giacomo sono i nostri primi sostenitori e calamitano i preziosi coupon, coinvolgendo la gente del mio paese natale, Gorzone. Ci sono poi numerosi clienti e simpatizzanti del Bar Sport. E non vorrei dimenticare Silvia Gasparini, titolare dell’Edicoleria, che a scadenza ci fa trovare i giornali, tifando per noi (lei stessa prese parte al contest lo scorso anno cogliendo un eccellente risultato).
IL LUNGHISSIMO momento, anzi il momentaccio che stiamo attraversando, e che lei ha vissuto per intero fin dall’inizio, non ha fatto sparire il sorriso dal volto di Simona, che di fronte alle difficoltà di gestione del bar, fra una fase e l’altra della pandemia, è comunque riuscita a ritagliarsi un suo spazio. La clientela, quella «granitica», anche se in numero inferiore, frequenta quotidianamente il Bar Sport, adattandosi all’asporto di caffè e cappuccini. Ora gli stessi clienti, oltre naturalmente a papà e mamma Cominelli, ai fratelli e ai tanti supporter stanno compiendo un ultimo determinante sforzo per favorire l’attacco di Amanda e Simona alle posizioni d’eccellenza del nostro concorso. •